intervista a Giovanni Conelli

In vista della prossima uscita del terzo capitolo musicale di Giovanni Conelli;  vi parlo di questo artista a tutto tondo,polistrumentista,cantautore.

Giovanni è un’ esponente di una corrente nuova del cantautorato italiano, uno stile che si diffonde con la velocità di un click, e riempie le stanze con sonorità profonde, incanta gli occhi attraverso video musicali dal senso estetico raffinato, affascina grazie alla particolare cura nella stesura dei testi.









L’ EP Di Viaggio, di fiori e di altre spine vedrà la sua uscita il 27 ottobre 2017, ma prima voglio presentarvi la figura di Giovanni e il suo legame con la musica, viscerale e travolgente come una onda.

Oggi ho avuto il piacere di “prendermi un caffè” con Giovanni Conelli per porgli le domande che mi ronzavano in mente dal primo ascolto dei suoi brani.

B: A pochi giorni dalla pubblicazione del tuo terzo capitolo musicale, viene spontaneo, vista anche la tua giovane età chiederti come è nata la tua passione per la musica. Cosa ti ispira in particolare?

G: Non la definirei passione, ma devozione. Da quando mi ricordo di esistere la musica mi ha affascinato, sconvolto, accompagnato in ogni giorno della mia vita.
Sono paradossalmente più un ascoltatore che un musicista. Ho bisogno di fare in modo che gli altri interpretino i moti della mia anima per poi riuscire a sviluppare al meglio la mia musica.
B:Guardando i tuoi lavori passati, vedi un “filo conduttore” tra questi? Un tema ricorrente?
G: Il filo conduttore è sicuramente da ricercare nei testi e nello stile di scrittura. Questo lavoro in particolare è frutto di un enorme lavoro di auto-liberazione da molti schemi stilistici di cui ero vittima insieme ai miei collaboratori precedenti. La produzione anarchica che è venuta fuori insieme al sound designer milanese Riccardo Santalucia è stata invece un'esperienza spaventosa e catartica allo stesso tempo.
B: Un viaggio lungo due anni ti ha portato alla produzione di questo Ep. Ritieni che il viaggio e lo sperimentare nuove culture abbia un peso rilevante nella tua produzione artistica? Cosa aspettarsi da questo Ep

G:Nell'epoca delle instabilità, viaggiare diventa una rivelazione spirituale. Vagando per molte porzioni di mondo si impara una sola legge, che è quella dell'universalità umana. Non importa dove sei, importano le energie, le empatie, le antipatie. Rivedo in questo ep tutto ciò. Ritrovo le strade affollate di Istanbul, le cicatrici di Sarajevo, gli odori di Lisbona, il metallo di Milano, l'asfalto di Berlino, l'apparente sonnolenza di Vienna, il brulicare instancabile di Napoli, ma soprattutto rivedo me stesso, da dove provengo e dove sto andando.

che possa il viaggio farvi splendere gli occhi, che possano i fiori colmarvi d’ amore, che possano le spine iniettarvi il coraggio” (cit. Giovanni Conelli)

è con questa frase che immaginariamente appoggio la mia tazza e stringo la mano a questo professionista, è stato un piacere e non vedo l’ ora di potervi presentare Di Viaggio, di fiori e di altre spine

Beatrice.



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