Fotografia Erotica - Paola Malloppo, fotografa | pt.1

Qualche articolo fa, vi ho raccontato il mio primo incontro/scontro con la fotografia di nudo, erotica e non, durante l'illuminante workshop con Paola Malloppo.

Ora vi vorrei parlare di Paola, attraverso le sue parole: immaginateci chiacchierare davanti ad un tè caldo, in un piccolo caffè, mentre fuori piove.




- Fotografia erotica. Quando e come hai deciso di approcciarti a questo tema? Cosa ti ha spinto ad affrontarlo?

Ho iniziato qualche anno fa nella mia città d'origine, ma si può dire che la vera spinta l'ho avuta quando mi sono trasferita a Bologna. So che spesso si cade in cliché sulle differenze tra nord e sud o tra provincia e grande città, purtroppo però in questo caso è vero: a Foggia era difficilissimo trovare modelle e quando le trovavo non avevamo (sia io che loro) il coraggio di mostrare il volto (da lì il mio primo progetto “CENSORED” che raccoglieva e raccoglie ancora foto di donne nude in cui è celato il volto). Quando sono arrivata a Bologna (per motivi di studio), si respirava un'aria diversa, ed ho trovato pian piano delle volontarie... ragazze semplici, più libere dal giudizio della gente. Ma non ho dimenticato il mio sud, la mia terra, e quelle ragazze che troppo spesso si sentono giudicate per via del loro corpo o del semplice fatto di volerlo mostrare. Così credo di fare foto di nudo anche per loro... per superare un po' questi ostacoli. Cercando di coinvolgere più ragazze possibili all'interno dei miei progetti, mi sembra di abituare la gente all'idea – ma soprattutto al rispetto – della nudità.


- Potresti raccontarci le prime difficoltà (nel trattare questo tema) che hai dovuto affrontare e come sei riuscita a superarle?

Una delle mie prime difficoltà è stata superare la timidezza. Ancora adesso, a volte, mi sembra di infrangere l'intimità delle ragazze che fotografo e questo mi porta spesso a tenere gli occhi bassi finché non li dirigo al mirino della macchina fotografica. Questa la prima. Ma se vogliamo parlare della più grande, direi che è stata, ed è ancora, per certi versi, capire il perché ho deciso di fare fotografia erotica. All'inizio non avevo idea del motivo per il quale facevo quel che facevo, sentivo che stavo bene e che ero sulla giusta strada, ma c'è voluta tanta sperimentazione per trovare il linguaggio adeguato, poi tante prove e tanti discorsi (sia con me stessa che con gli altri). Insomma, il percorso di chi, con la fotografia, cerca di creare qualcosa, non è mai così immediato, semplice o addirittura coerente... e la cosa più difficile resta sempre capire se stessi.


Se volete entrare ancora nella mente, negli occhi e nella sensibilità di Paola, a breve potrete leggere la seconda parte dell'intervista. Sempre davanti ad un tè caldo, pioggia compresa. 

Alessia

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